Differenza tra mentalismo e altri rami della psicologia: il comportamentismo
Il mentalismo e il comportamentismo sono comunemente considerati come opzioni reciprocamente esclusive e congiuntamente esaustive per la spiegazione psicologica del comportamento. Il comportamentismo e il mentalismo differiscono nella loro caratterizzazione delle cause interiori del comportamento. Tuttavia, esse non si escludono a vicenda sulla base del fatto che condividono importanti asserzioni fondazionali. Il mentalismo e il comportamentismo non sono però congiuntamente esaurienti, in quanto il fatto di abbandonare queste comuni asserzioni fondamentali si traduce in una struttura distintamente diversa per la spiegazione del comportamento.
Il comportamentismo è la visione secondo cui le preferenze, le credenze e altri stati mentali nelle teorie socio-scientifiche non sono altro che costrutti che descrivono il comportamento delle persone. Il mentalismo è la visione che essi catturino fenomeni reali, alla pari con gli inosservabili nella scienza, come gli elettroni e i campi elettromagnetici. Mentre il comportamentismo è passato di moda in psicologia, rimane però influente in economia. Consideriamo il mentalismo in economia, inteso come scienza positiva, dimostrando che si adatta alla migliore pratica scientifica. Distinguiamo il mentalismo e rifiutiamo la visione neuro-economica radicale che il comportamento dovrebbe essere spiegato in termini di processi cerebrali, distinti dagli stati mentali.
Ma entriamo più nel dettaglio e vediamo cosa distingue il mentalismo dal comportamentismo.
Mentalismo vs comportamentismo nell’apprendimento
Il comportamentismo sostiene che l’ambiente è responsabile per l’apprendimento. La teoria comportamentista funziona secondo il processo di formazione dell’abitudine, quando questo è applicato all’apprendimento. Questo significa che al soggetto vengono presentati degli stimoli sui quali egli darà una risposta specifica a ciascuno, e ogni volta che allo studente verrà presentato questo stimolo, egli reagirà con la stessa risposta fino a quando diventerà un’abitudine.
La teoria mentalista, invece, è nata come reazione alla teoria comportamentista. Si è opposta alla pretesa che l’ambiente sia responsabile per l’apprendimento dimostrando che è la mente a essere responsabile. Chomsky ha detto che l’essere umano è dotato fin dalla nascita di un dispositivo biologico chiamato Language Acquisition Device che si sviluppa come qualsiasi organo. Quando applicato all’insegnamento, ad esempio, il mentalismo significa che lo studente dovrà usare le sue capacità cognitive per imparare. Ciò accresce il pensiero critico e va di pari passo con la teoria costruttivista che dimostra che lo studente costruisce conoscenza nel tempo basandosi sulle sue strategie cognitive.
Il comportamentismo e il mentalismo sono due teorie che si apprendono in un corso di psicologia. Il comportamentismo si basa sull’osservazione e sull’evidenza empirica, mentre il mentalismo si basa sulla pura credenza. La teoria del comportamentismo suggerisce che il comportamento è semplicemente una risposta condizionata a determinati stimoli. Al contrario, il mentalismo è una teoria basata sulla potenza percepita dei processi mentali, appresa attraverso l’esperienza o attraverso un percorso con un mentalista esperto.
Risposta allo stimolo
Il comportamentismo è una teoria che si basa sullo studio dei comportamenti nell’uomo e negli animali in risposta alla stimolazione negativa o positiva. Uno degli studi più noti sul comportamentismo è lo studio condotto da Pavlov. Osservò che, col passare del tempo, un cane cominciava a sbavare dopo aver sentito suonare un campanello perché il cane aveva associato questo suono a del cibo posto di fronte a lui. I cani naturalmente salivano in presenza di carne, che è una risposta incondizionata al simulo del cibo. Lo squillo ripetuto associato all’alimentazione è uno stimolo condizionato che fa salivare un cane quando viene suonata una campanella, anche se il cibo non viene offerto. Questo esperimento dimostra ciò che è noto come condizionamento classico nella teoria dell’apprendimento comportamentale.
Condizionamento operativo
Il condizionamento operativo è un altro aspetto del mentalismo e comportamentismo che studia i comportamenti di esseri umani e animali che operano su fattori ambientali che creano conseguenze negative o positive. Conosciuto anche come stimolo di risposta, il condizionamento operativo consente al partecipante allo studio di associare determinati comportamenti con conseguenze positive o negative e di imparare da queste conseguenze.
Potere della mente
Il mentalismo è una parte del campo della magia che afferma che i fenomeni nel regno fisico e psicologico sono eseguiti da artisti che presumibilmente posseggono poteri intuitivi e mentali altamente sviluppati. Alcuni trucchi che fanno parte del mentalismo includono la lettura della mente e l’ipnosi. L’illusione di un’intuizione altamente sviluppata ha lo scopo di convincere il pubblico che il mentalista ha una connessione con il mondo spirituale o che possiede poteri soprannaturali.
Trucchi
Un mentalista può eseguire una serie di trucchi che convincono il pubblico che abbia poteri mentali estremi. Alcuni di questi trucchi includono la psicocinesi, la predizione del futuro, la piegatura del cucchiaio e la lettura della mente. Un mentalista può anche provare a prevedere risultati di giochi o rispondere alle domande senza conoscere i quesiti.
Teorie comportamentali e mentalismo
Alla fine degli anni ’30, lo psicologo B. F. Skinner formulò la sua teoria del condizionamento operante, che si basa su tre tipi di risposte che le persone esibiscono agli stimoli esterni. Questi includono operatori neutrali, rinforzi e punitori.
Il condizionamento operativo si riferisce alla modifica del comportamento di un organismo modificando le conseguenze di tale comportamento. Questo avviene attraverso il rinforzo – che può essere sia positivo sia negativo – e la punizione. Il condizionamento operante più efficace occorre quando il rinforzo o la punizione viene fornita il più presto possibile dopo la manifestazione di un determinato comportamento.
Rinforzo positivo
Considera un comportamento che ti piacerebbe vedere da un dato soggetto. Potresti quindi ricompensare il comportamento: questo atto sarebbe un esempio di rinforzo positivo – un risultato favorevole dopo un comportamento desiderabile.
Rinforzo negativo
Spesso confuso con la punizione, il rinforzo negativo – come il rinforzo positivo – implica il tentativo di rafforzare un comportamento desiderabile. Piuttosto che premiare il comportamento aggiungendo qualcosa di positivo in seguito, tuttavia, il rinforzo in questo caso comporta la rimozione di qualcosa di negativo. Ad esempio, se ti trovi in una squadra sportiva e hai un compito da svolgere ogni giorno e devi segnalare i risultati al tuo allenatore, il tuo allenatore potrebbe rimproverarti nei giorni in cui scegli di dormire piuttosto che fare il tuo allenamento. Facendo l’allenamento, eviti il rimprovero, quindi anche se il tuo allenatore non ti dirà nulla, è più probabile che ti alzerai e ti allenerai il giorno dopo.
Punizione e comportamento
In contrasto con il rinforzo, la punizione si occupa di comportamenti negativi e di come eliminarli o estinguerli. Come nel rinforzo, ci sono sia tipi di punizione positivi che negativi. In caso di punizione positiva – forse il tipo più riconosciuto – un esito negativo segue un comportamento indesiderato, come quando si mette in punizione un adolescente per essere rientrato dopo il coprifuoco. In caso di punizione negativa, la rimozione di un esito positivo segue il comportamento negativo, come nell’esempio di togliere il privilegio di utilizzo dell’auto a un figlio se riceve una multa per eccesso di velocità. La linea tra punizione positiva e punizione negativa può, a volte, essere labile.