La didattica mentalistica approda in Italia negli anni ’50 con la rivista Magia Moderna per merito di uno dei suoi esponenti, Ottorino Dalla Baratta. Il mentalismo non era certo sconosciuto, e già in molti lo praticavano, ma fu Ottorino, illusionista veneto a rendere fruibili a molti prestigiatori molte tecniche, e a proporlo come materia di studio e approfondimento per ogni appassionato. Prima di Odaba (questo fu il suo nome d’arte) erano reperibili solo testi in lingua straniera, e sia l’inglese, sia per la poca reperibilitá dei libri, la didattica mentalistica non era disponibile a tutta la comunità magica.
Il Maestro Ottorino Dalla Baratta nacque nella città di Padova il 25 gennaio del 1909. Lo ricordano in molti come un giovane di talento, eccellente studente, disciplinato, con un bel carisma e un grande spirito. Veniva da una famiglia benestante e fu iscritto al celebre collegio “Rava” di Venezia. Nonostante alcuni problemi familiari si diplomò in ragioneria all’istituto Calvi e si laurearò in seguito in economia e commercio alla prestigiosa universitá di Venezia Ca’ Foscari. Terminare di studiare fu un grosso sacrificio perchè dopo l’adolescenza, la famiglia, abituata alla ricchezza e alla prosperità, iniziò a lamentare una particolare crisi economica.
Otto, soprannome per tutti i suoi amici, diventò direttore dell’azienda Olivetti di Verona, tuttavia gradualmente, i suoi interessi artistici divennero più forti di qualsiasi impiego comune. Amò la ventriloquia, la pittura (tutt’oggi in molti conservano i suoi quadri) e la musica. Nel 1931 riuscì perfino ad ottenere un proprio spazio durante una mostra futuristica organizzata dal celebre avanguardista Filippo Tommaso Marinetti, esponendo quadri e sculture.
Otto fu un tipo eclettico e non si fermò a tutto ciò. Durante gli anni ’40 creò un particolare sistema stenografico, che venne pubblicato in seguito, nel ’45, dalla casa editrice Hoepl, nella celebre sezione manualistica. Il titolo del manuale fu “Volete stenografare?”
Ma non finisce qui perchè Ottorino fu ovviamente un grande estimatore della prestigiazione e alla fine degli anni cinquanta entrò nel Cmi (Club Magico Italiano) come socio. Iniziò inoltre a scrivere per il magazine dell’associazione, la famosa rivista Magia Moderna, trimestrale distribuito tutt’oggi. Il suo pseudonimo divenne così Odaba, nome d’arte con il quale firmava gli articoli e con cui si presentava sul palcoscenico. La sua disciplina prediletta fu il mentalismo, per tanto iniziò a leggere libri in altre lingue per mettere a disposizione la magia mentale in Italia. Ringraziando il suo lavoro e moltissimi numeri e giochi scritti da Odaba sul magazine del Club Magico Italiano, possediamo oggi una preziosa raccolta di articoli importanti per lo studio del mentalismo. Non solo si impegnò a tradurre tecniche e routine dall’inglese ma ci mise del suo per migliorare i giochi, inventandone anche di nuovi, regalando alla comunità magica un modo tutto suo di vedere il mentalismo e di presentarlo in scena. Una fantastica raccolta dei suoi articoli è uscita nel 2012 grazie al lavoro di Raul Cremona, Mariano Tomatis e piccole collaborazioni di altri appassionati e collezionisti. Il libro si chiama “La Magia di Odaba” ed è edito da Florence Art. Il lavoro ha messo insieme gli scritti del Maestro Ottorino Dalla Baratta, giochi che il Maestro ha rivisitato da illusionisti della storia tra cui di Robert-Houdin Hofzinser, Annemann, Al Baker, Erdnase, Marlo ecc…
Nel ’68, con la collaborazione della sua compagna Jole, inventò il mago Babá Alí, un personaggio turco affezionato ad alcuni numeri riadattati del passato ed altri inventati da lui, con uno stile ironico, comico e audace. L’act del panciotto che cambia ben nove volte il colore, gli valse il titolo alle Panteraie di Montecatini, un primo premio in un congresso di magia francese (a Marsiglia) e ad essere riconosciuto all’estero in diversi convegni dedicati all’arte dell’illusionismo.
Ottorino ideò molti numeri di magia che vendette sempre con successo durante congressi di magia italiani ed esteri. Vinicio Raimondi cita tra questi il Festival di S. Andrea Bagni, di Recoaro e Imola e ricorda il maestro con parole affettuose, parlando di un grande dilettante, una persona piena di qualità umane e artistiche, educato, tranquillo, spiritoso e divertente che ha lasciato a tutti un bellissimo ricordo.
Odaba Morí a Padova, nella sua cittá, il 14 novembre del 1983, lasciando alla comunità magica una grande ricchezza.
Fonti:
Mago Leo Blog
Vinicio Raimondi, Spettacolo Magico, La Porta Magica.